C0S’È LA DENTIZIONE TERMINALE?
Con il termine “dentizione terminale” ci si riferisce ad una molteplicità di situazioni cliniche diverse.
È sempre più frequente imbattersi in pazienti che presentano situazioni particolari, dove la condizione dentale e del cavo orale non sono più funzionalmente ed esteticamente accettate.
Complice l’allungamento della vita media ma anche trattamenti odontoiatrici eseguiti troppo precocemente. Oggi infatti, si fa molta più attenzione alla prevenzione, alla cura e al mantenimento degli elementi dentali rispetto al passato.
Una situazione particolare riguarda le patologie parodontali non trattate tempestivamente o adeguatamente, possono portare alla perdita progressiva o del supporto osseo e gengivale del paziente o dei denti.
Caso 1
Un altro caso di dentizione terminale potrebbero essere le soluzioni protesiche parziali rimovibili con supporto dentale (scheletrato) che ha portato al progressivo deterioramento dei denti pilastro ormai compromessi.
Un altro caso di dentizione terminale riguarda i pazienti con soluzioni protesiche fisse su elementi dentali ormai compromessi, a “fine vita”.
I motivi possono essere parodontali, endodontici o conservativi.
In sostanza in tutti quei casi dove non è più tecnicamente possibile la conservazione di qualche elemento dentale da utilizzare come supporto di soluzioni removibili a fini protesici riabilitativi.
Tutti questi casi rientrano nella complessa famiglia delle dentizioni terminali.
Tutte queste affezioni portano a una perdita a volte minima a volte importante della compagine ossea.
L’IMPIANTO DENTALE È UNA SOLUZIONE TERAPEUTICA PER TORNARE A SORRIDERE E MANGIARE?
Sicuramente sì. La scelta si orienta verso una riabilitazione totale su impianti.
La gestione della terapia può essere simile per l’arcata inferiore e per quella superiore. In sostanza è possibile ricorrere all’impianto dentale a carico immediato per le due arcate.
Nell’arcata inferiore, infatti, è quasi sempre possibile ricorrere al carico immediato degli impianti dentali.
Nell’arcata superiore invece la situazione anatomica residua potrebbe non rendere tale opzione sempre fattibile.
È anche vero che grazie alla tecnologia moderna e all’evolozione diagnostica, riusciamo a gestire comunque tutti i casi con l’impianto dentale a carico immediato anche in presenza di poco osso residuo o di scarsa qualità.
Le metodiche di implantologia a carico immediato comprendono due tecniche comunemente usate: all on four – all on six. Letteralmente significano tutto su quattro e tutto su sei.
Queste due tecniche permettono di ripristinare tutta un’arcata dentale posizionando soltanto quattro o sei impianti.
Nella tecnica chirurgica, all on four e all on six, gli impianti dentali vengono posizionati in zone dove il tessuto osseo è ottimale. Tramite cone beam eseguita in studio.
È fondamentale un’attenta pianificazione estetico-funzionale.
LA PIANIFICAZIONE FUNZIONALE
Una corretta pianificazione funzionale della protesi supportata dagli impianti dentali, ci permetterà di garantire un’ottima risposta alle sollecitazioni masticatorie ed una stabilità immediata dell’intera struttura. Già nelle primissime ore dopo l’intervento e la consegna del manufatto protesico, ovvero nelle 8 ore successive all’intervento.
Questo si tradurrà, nei 4 mesi successivi, all’integrazione completa degli impianti dentali.
LA PIANIFICAZIONE ESTETICA
Non meno importante è la pianificazione estetica della protesi.
Spesso l’aspetto estetico è il motore che spinge il paziente a sottoporsi a questo intervento. Anche se la prima motivazione dovrebbe sempre essere la salute della bocca e la cura della sua funzione.
L’intervento permette al paziente di tornare a relazionarsi serenamente con le persone sin da subito, eliminando le fastidiose e poco gradevoli protesi mobili.
CASO 1) PAZIENTE CON DENTIZIONE TERMINALE AL QUALE È STATO FATTO UN INTERVENTO DI IMPLANTOLOGIA DENTALE.
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